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L’industria del risparmio gestito

Il risparmio gestito

Cosa si intende per risparmio gestito?

Il risparmio gestito racchiude gli strumenti di investimento e i prodotti di risparmio attraverso i quali un investitore affida il proprio denaro a intermediari come banche (attraverso i promotori finanziari) e società di gestione del risparmio.

Il problema che nel processo di “consulenza” all’interno di banche (o altri intermediari) si crea un conflitto di interessi.

 

Il conflitto di interessi

Avete mai sentito dire “industria delle dichiarazioni fiscali” oppure “industria delle pratiche legali” per riferirsi a commercialisti e avvocati? Non credo.

Questo perchè il commercialista come anche l’avvocato viene pagato dal cliente e non ha remunerazioni esterne. Quindi il lavoro del commercialista e dell’avvocato è fare gli interessi del cliente e rispettare i suoi bisogni ed esigenze.

Allora perché si parla di “industria del risparmio gestito“?

Perché

  • All’interno degli intermediari finanziari (banche e assicurazioni) ci sono gare e premi per chi vende più prodotti
  • Sui giornali specializzati vengono pubblicate classifiche delle banche che hanno fatto più raccolta di denaro dei risparmiatori.
  • Ci sono tanti molti aspetti caratteristici di qualsiasi realtà commerciale.

 

Il promotore finanziario (o consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede) è sostanzialmente equiparato ad un agente di commercio: versa i contributi nella Gestione INPS Artigiani e Commercianti, sono iscritti all’Enasarco, ha la metodologia di lavoro di un venditore all’interno di una qualsiasi rete vendite aziendale.

Infatti il promotore finanziario viene remunerato in base allo strumento finanziario che vende al cliente (provvigioni) e ha bonus economici al raggiungimento di obiettivi di vendita legati agli strumenti finanziari che propone ai clienti.

Sicuramente sarete consapevoli che professionisti come avvocati, commercialisti e notai che svolgono attività a carattere intellettuale e non commerciale, abbiano un inquadramento e metodo di lavoro molto diverso da quello sopra descritto.

 

Nel 2023, epoca in cui possiamo reperire qualsiasi informazione in pochi secondi, sarebbe necessario rendersi conto che:

  • Le banche non sono delle Onlus ma società che devono creare utili ed essere redditizie.
  • Il maggior guadagno delle banche deriva dai costi di gestione pagati dai clienti su fondi comuni di investimento, Sicav, gestioni patrimoniali, ecc..
  • Il sistema della “consulenza” all’interno degli intermediari finanziari è volta alla proposizione di prodotti e servizi, non al puro consiglio imparziale e nel solo interesse del cliente;
  • Il promotore finanziario (o consulente abilitato all’offerta fuori sede) è in perenne conflitto di interesse dato che lavora per una banca, la sua mandante, che lo paga e gli dà le linee guida su come lavorare e quali strumenti finanziari vendere.

 

Una persona, una famiglia, un imprenditore o un’azienda che vuole gestire al meglio il proprio patrimonio, i propri risparmi e raggiungere degli obiettivi, deve necessariamente avere un professionista totalmente indipendente col quale confrontarsi e ottenere una reale consulenza, esattamente come si fa con il commercialista di fiducia, con l’avvocato, con il notaio.

In alcuni paesi, avere un conto titoli in banca e un consulente indipendente svincolato da essa è la norma.

Il principale esempio sono gli Stati Uniti, dove esiste il consulente finanziario indipendente dagli anni ’70.

 

Cosa sceglieresti?

  • Un consulente in banca che vende prodotti finanziari e che non fa i tuoi interessi.
  • Un consulente che fa i tuoi interessi perchè è indipendente dalla banca e ti fornisce una vera consulenza.

 

Per ulteriori info non esitare a contattarci!